Santo aveva messo su una piccola moka da una tazza e sorseggiava la metà dell'amaro contenuto con i piedi su un tavolino nella stanza con angolo cottura in cui Leila aveva dormito.
-Ciao-
-ben svegliata- le disse Santo. Ancora non aveva deciso se doveva essere gentile o faccia di tolla con questa ragazza così strana, ma iniziava a trovarla piacevole anche se non ancora accogliente. Le porse una tazza di quel caffè amaro e profumato.
Se vuoi puoi avere un pezzo di pandolce. Il pandolce era leggermente raffermo ma a Leila sembrò speciale.
Il profumo della libertà era speciale.
-posso rimanere?-
Santo la guardò stupito.